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Luca 1, 26 – 38

Annuncio della nascita di Gesù

 

di Salvatore Tosto


Questi dodici versetti di Luca presentano il più sconvolgente annuncio che un essere umano abbia ricevuto dal Cielo, e non nel tempio, cuore della religione giudaica, come accadde a Zaccaria, ma in uno sperduto borgo della Galilea. La giovane Maria, pur avendo un eccezionale proposito di verginità, è fidanzata, cioè secondo i costumi dell’epoca, legalmente promessa sposa, ma senza condividere la vita comune. L’Angelo Gabriele fu mandato da Dio, viene presentato come messaggero, apostolos. Quindi ha una missione importante: comunicare la realizzazione del progetto di Dio, il sommo evento nella storia della rivelazione. Entrando da lei: dove, in casa o nel cuore? E’ una situazione avvolta da mistero, dove l’Angelo comincia un dialogo con Maria e parla molto, Maria, invece, pochissimo. L’Angelo pronuncia Parole importanti, a cominciare dal saluto. Luca, è di origine e cultura greca. Ti saluto = Chàire = Kaire, parola che significa rallegrati, spesso usata negli scritti profetici rivolta alla figura femminile per rappresentare la città Santa di Gerusalemme e richiama la figlia di Sion, la realizzazione delle profezie della gioia messianica. Quindi è il momento della gioia: Rallegrati, a cui non segue il nome Maria, ma Piena di grazia = derivato dal greco, tradotto in latino Gratia plena, per indicare la persona che è stata trasformata dalla grazia, che è in permanente stato di grazia operato da Dio. Il Signore è con te: è una espressione che nell’Antico Testamento viene usata per Mosè: Io sarò con te; per Giosuè: … è con te il Signore tuo Dio… ed ancora per Gedeone: …Io sarò con te, e tu sconfiggerai i Madian… Il Signore è presente, per dare un incarico, che viene accettato e, più che di un’ annunciazione, dovrebbe trattarsi di vocazione, di una chiamata alla partecipazione all’opera di salvezza. I tre uomini appena citati hanno guidato un popolo in una grande impresa per ottenere la libertà e la terra promessa. Allora possiamo dire: l’ Angelo Gabriele è inviato da Dio alla giovane promessa sposa per dirle: Rallegrati figlia di Sion, tu che sei stata trasformata in modo permanente dalla grazia, Dio ti ha scelta come condottiero per un’opera grandiosa e il Signore è con te. Parole che provocano turbamento nella ragazza; un saluto di quel genere fa pensare a qualcosa di eccezionale, un evento stupefacente e, interiormente, se ne chiede il senso. E’ un suo pensiero non espresso. L’Angelo disse: subito si preoccupa di dare senso a quel saluto solenne. La rassicura a non avere paura, perché da Dio le viene un dono di grazia di concepire un figlio, darlo alla luce e chiamarlo Gesù. Tutto spiegato con il verbo al futuro perché dovranno ancora accadere ed il nome viene scelto da Dio e non dalla madre. L’ Angelo spiega come sarà questo Figlio che dovrà nascere: Sarà grande…., e per spiegare in cosa consiste questa grandezza aggiunge un nome: sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, - da chi? E’ un passivo che conduce all’azione di Dio, quindi è Dio stesso che lo chiama Figlio di Dio. Occuperà il trono vacante di Davide Lui, perché Giuseppe è della stirpe di Davide. Quindi la Sua grandezza è data dalla sua natura divina e dal suo ruolo messianico. Due titoli importanti: Figlio di Dio e Messia. Richiamando la profezia del Profeta Natan in 2Sam 7, dove si annuncia il Messia, l’erede di Davide, il cui regno durerà in eterno e non avrà mai fine, come recitiamo nel Credo. Come è possibile? = Come avverrà questo? Questa è la esatta traduzione letterale. La prima esprime un dubbio, la seconda richiede una spiegazione. Cosa molto diversa dal dubbio espresso da Zaccaria. Non conosco uomo, è al presente = non intendo conoscere uomo, pur essendo promessa a Giuseppe. La grazia ha prodotto in Maria qualcosa di nuovo, inconfessabile a quel tempo per una ragazza promessa sposa, un desiderio profondo di verginità espresso all’Angelo: come avverrà questo? Mi sono forse sbagliata? L’Angelo spiega annunciando: l’opera dello Spirito Santo e l’Ombra della Potenza dell’Altissimo... Lo Spirito Santo che scende su Maria ricorda Genesi, la creazione e il passo di Isaia 7,10-14, mentre l’Ombra dell’Altissimo ricorda l’Esodo; è l’Ombra di Dio che accompagnò il popolo nel deserto. Colui che nascerà sarà Santo…: Santo perché generato santamente in te, per opera della potenza divina; e chiamato: Essere chiamato, non è semplicemente il nome, è la sostanza cioè l’ Essenza; Figlio di Dio… perché generato da Dio, sarà la potenza generatrice di Dio che lo genererà. L’Angelo rassicura Maria, offrendole un segno, altrettanto straordinario: la gravidanza, ormai al sesto mese, della sterile Elisabetta. Nulla è impossibile a Dio, ricorda in Gn 18,14 il concepimento della sterile Sara . L’annuncio di questa nascita verginale è l’annuncio di una nuova creazione, perché Dio può sempre ricominciare. La verginità fisica di Maria è il segno dell’opera di Dio e rappresenta l’umanità totalmente disponibile a Dio e la verginità del cuore che accoglie la parola. Maria accoglie la parola e le dà un corpo, facendo diventare uomo Dio stesso. La risposta di Maria è eccezionale ed è l’unica volta in cui viene formulata al femminile, la serva del Signore, che non è titolo di umiltà, ma di prestigio in quanto serve per indicare il Ministro di Dio, il Primo Ministro, è il titolo di Luogotenente di Dio. E’, quindi, un incarico estremamente prestigioso che viene umilmente accettato. La risposta di Maria Eccomi sono la serva del Signore significa: accetto di essere colei che obbedisce e collabora alla realizzazione del progetto di Dio. Avvenga di me.. non è una rassegnazione, ma in greco è una espressione di entusiasmo di chi coglie una cosa eccezionale. L’Angelo ha compiuto la sua missione. E’ lui il primo Apostolo della Nuova ed Eterna Alleanza.

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