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PRESENTAZIONE

Il Movimento Presenza del Vangelo vuole affermare il Vangelo come presenza indispensabile e vitale nel mondo e aiutare gli uomini a prendere coscienza di questa presenza, a riconoscerne il valore e l'attualità e a renderla efficace nella propria vita.


II Vangelo è la buona notizia, la notizia più gioiosa che l'uomo possa ricevere.

Nel Vangelo è Gesù, Dio fatto uomo, che parla all'uomo come nessun altro.

Solo se ascolta e osserva la sua Parola, Parola di vita, l'uomo raggiunge in pienezza la sua vera beatitudine, quella che Gesù ha promesso a coloro che ascoltano e osservano la Parola di Dio (cf Lc 11,28).

Non sono molti gli uomini che hanno letto tutto il Vangelo; di meno quelli che lo hanno meditato, più rari quello che lo vivono. Nei riguardi del Vangelo abbiamo forse una colpa da riparare: la scarsa conoscenza e la poco fedele osservanza del Vangelo.

Abbiamo un dovere da compiere: conoscere di più, vivere meglio il Vangelo e diffonderlo coraggiosamente nel mondo affinché tutti gli uomini credano in Gesù Cristo ed abbiano la vita eterna (cf Gv 3,16). Il Vangelo è un libro, ma è più che un libro. Il Vangelo è una persona; una persona viva «che parla con te» (Gv 9,36). Quando si legge il Vangelo si ascolta la parola di Gesù. Parola fatta carne per abitare tra noi e vivere con noi. tutti i giorni della nostra vita (cf Mt 28,20). La sua Parola non è fragile suono che il vento presto disperde come spesso accade delle parole dell'uomo, ma é forza creatrice. È quello che esprime e opera quello che dice. È Parola-Vita. Quando Egli ci parla, possiamo credere in Lui perché non può e non vuole ingannarci. Egli è Colui che non può assolutamente mentire perché è la Verità. Se confidiamo in Lui, se crediamo nella sua parola, se viviamo secondo il suo Vangelo; l'impossibile diventerà possibile, la disperazione speranza e la speranza certezza. Agli uomini che, come Pietro. non sanno dove andare perché solo Lui ha parole di vita (cf Gv 6,68), a quanti sentono urgente il bisogno di una più viva ed efficace presenza del Vangelo nel mondo, il Movimento «Presenza del Vangelo», il cui scopo è quello di servire a tempo pieno e fedel­mente la Parola di Dio. chiede la propria fattiva adesione per contribuire a rendere meno disumano, più umano e più cristiano il mondo nel quale Dio ci ha chiamati a vivere.

L'ORIGINE

Il Movimento «Presenza del Vangelo» è sorto nel 1946 nel silenzio di un umile convento francescano. come atto di fede nella Parola di Gesù e come risposta all'uomo che invoca, a volte anche senza saperlo la presenza e la certezza di quella Parola.


È nato quando alcuni uomini, scandalizzati da una guerra fatta di odio, di violenza e di morte, hanno cercato e scoperto, con immensa gioia, nel Vangelo la risposta più appropriata alle loro profonde esigen­ze di verità e di giustizia, di amore e di pace.

È stato fondato dal francescano P. Placido Rivilli dell'Ordine dei Frati Minori ispirato dalla esperienza evangelica di San Francesco, l'uomo che ha vissuto in pienezza il Vangelo così da essere trasformato in per­fetta immagine di Cristo.

Il Movimento Presenza del Vangelo si è definito fin dal suo nascere semplicemente «Movimento» che, libero da appesantimenti organizzativi e da vincoli associazionistici, vuole raggiungere tutti gli uomini per aiutarli a conoscere e osservare il Vangelo così da essere degni della beatitudine promessa a coloro che «ascoltano e osservano la Parola di Dio» (Lc 11,18).

Nato in tempi di guerra in cui era necessario fare guerra alla guerra, il Movimento Presenza del Vangelo, per diverso tempo, si è chiamato «Crociata del Vangelo». Le sue armi - ovviamente - erano e sono anche oggi, armi spirituali e la sua spada era ed è «la spada dello Spirito, cioè la Parola di Dio» (Ef 6, 17).

L'origine del Movimento nel racconto del suo Fondatore:

«Camminavo per vie di silenzio e di pace. Conoscevo, più di ogni altra, una via: quella che conduceva al convento francescano di S. Antonio in Bagheria (Palermo), allora - nel lontano 1946 - vera oasi dello spirito tra uliveti e aranceti, incastonata tra le rocce della «montagnola» e affacciata su di uno stupendo balcone aperto su un mare che ti carezzava il volto con la sua brezza e ti saziava gli occhi d'infinito

Rara gente passava per quella via; tanto spesso ero solo e c'era tanto silenzio che potevo sgranare lentamente il mio rosario senza eccessive distrazioni.

Un giorno altri hanno camminato su quella via e mi hanno raggiunto nel mio raccolto rifugio. Erano giovani e portavano sul volto, abbastanza visibili, i segni di una grande sofferenza: la sofferenza provocata da una guerra inutile e spietata.

Mi hanno chiesto: «Perché tanto male nel mondo, perché l'odio, la violenza, la guerra, la morte?».

A quelle domande non si poteva non rispondere. Ed ho risposto, non con la logica dell'uomo, ma con la fede nella Sua parola.

Ho detto che c'era Uno che ha avuto il coraggio di dire: «Io sono la Verità» e che ha dimostrato di esserlo con la sua vita e con la sua parola.

Ha detto: «Io sono la Verità» e non una verità. Quindi bisogna incontrarsi con Lui per incontrarsi con la Verità.

E allora abbiamo aperto il Vangelo e abbiano letto: «In verità, in verità vi dico, se uno non rinasce dall'alto ... dovete rinascere dall'alto» (Gv 3.3) e ci siamo detti: «sulle distruzioni della guerra e sugli sterminati campi di morte la vita può, deve rinascere, solo che si accetti il Vangelo, la sua parola di vita, la parola che è vita.

Abbiamo compreso che il mondo distrutto dalla guerra poteva essere ricreato per mezzo della Parola in forza della quale è stato creato.

Abbiamo compreso che l'unico titolo all'esistenza, per noi, consisteva nell'annunciare agli uomini in umiltà di spirito e in povertà di mezzi, ma con fede tenace e amore immenso, la parola di Gesù, affinché, credendo in Lui avessero la vita, la vera vita: la Sua.

E abbiamo compreso anche che bisognava aiutare gli uomini di buona volontà, a mettersi umilmente ma coraggiosamente a servizio della parola di Dio per rendere meno disumano, più cristiano il mondo in cui Dio ci ha chiamato a vivere».

Da quell'incontro è nato il Movimento che, come si è detto, per il tempo in cui è nato si è chiamato «Crociata del Vangelo» e oggi ••Presenza del Vangelo••.

La denominazione ••Presenza del Vangelo•• è giustificata dal fatto che essa si propone di:

·         affermare il Vangelo come presenza indispensabile e vitale, nonostante tutte le possibili contestazioni, nella storia e nella vita del mondo;

·         aiutare gli uomini a prendere coscienza di questa presenza e a riconoscerne il valore e l'attualità;

·         formare l'uomo in modo che il Vangelo sia in lui presenza viva e operante, così da renderlo conforme a Cristo;

·         rendere presente e attivo il Vangelo nelle diverse espressioni della vita ecclesiale e sociale;

·         annunciare il Vangelo a tutti gli uomini, affinché nella loro vita il Vangelo sia presenza della verità, della gioia e dell'amore di Cristo.

Fin dal suo nascere il Movimento, consapevole che la Chiesa è depositaria della Verità e che ad essa Gesù ha consegnato il suo Vangelo, ha chiesto la benedizione del Sommo Pontefice Pio XII il quale, tramite il suo Segretario di Stato, il Cardinale Giambattista Montini, ci ha detto:

«Sua Santità segue con particolare interessamento opportuna Crociata Santo Vangelo vivamente compiacendosi unanime fervore per un .Movimento di tante speranze restaurazione vita cristiana popolo invia di cuore propiziatrice larga effusione divini favori implorata benedizione».

Spinto dalla forza misteriosa della Parola e confortato dalla benedizione apostolica, il Movimento Presenza del Vangelo, in ubbidienza alla Parola di Gesù, ha iniziato il suo cammino sulle vie del mondo. perché diventino le vie del Vangelo attraverso le quali l'uomo può entrare nella gioia del Regno di Dio.

LA NATURA

Presenza del Vangelo è un Movimento che si propone di diffondere la conoscenza, la spiritualità e la pratica del Vangelo in conformità al magistero della Chiesa cattolica.


Trae dal Vangelo la sua ispirazione, la sua spiritualità e i metodi della sua azione.
Il suo scopo, essenzialmente formativo ed apostolico, è quello di impegnarsi, con specifiche iniziative, nella missione evangelizzatrice della Chiesa, aiutando gli uomini a conoscere e a vivere la Parola di Dio in modo da diventare Vangelo vivente ed operante.
Con l'annuncio della Parola Presenza del Vangelo vuole contribuire alla edificazione del Regno di Dio, instaurato da Cristo, nel quale la creazione, la rivelazione e la storia raggiungono il loro compimento e la loro perfezione.
Nel suo impegno di ascolto e di annunzio della Parola di Dio riconosce il magistero della Chiesa cattolica «colonna e sostegno della Verità» (1 Tim 3,15) e si conforma ad esso.

Presenza del Vangelo si rivolge a tutti gli uomini e si inserisce nelle varie espressioni della vita ecclesiale e sociale collaborando con esse nel comune dovere della conoscenza e dell'annuncio del Vangelo.

Fanno parte del Movimento Presenza del Vangelo coloro che hanno le disposizioni richieste dallo spirito e dalle finalità del medesimo.

Coloro che aderiscono al Movimento Presenza del Vangelo si impegnano a:

·         pregare per ottenere la grazia di sapere ascoltare e osservare la Parola di Dio;

·         studiare e meditare assiduamente la Parola di Dio;

·         testimoniare il Vangelo con la vita vissuta come incarnazione ed espressione della Parola, sull'esempio di Gesù «venuto al mondo per rendere testimonianza alla Verità» (Gv 18.37);

·         annunziare la Parola di Gesù perché il mondo si converta e creda al Vangelo, riconosca in Cristo la Via, la Verità, la Vita (cf Gv 14,6) e si trasfor­mi in Regno di Dio;

·         partecipare, secondo le proprie possibilità. alla vita e all'attività del Movimento, specialmente ai Cenacoli del Vangelo.

Coloro che desiderano impegnarsi più attivamente nel Movimento e mettersi più generosamente a servizio della Parola di Dio possono entrare nella Comu­nità dei Missionari del Vangelo o nell'Istituto secolare delle Missionarie del Vangelo.

Tutti coloro che partecipano al Movimento Presenza del Vangelo si impegnano ad essere un «cuor solo e un'anima sola» (At 4,32) così da essere, in conformità al desiderio di Gesù, una sola cosa come Egli è una sola cosa con il Padre, uniti nell'amore che ci fa riconoscere veri discepoli di Cristo

IL CARISMA

Come cristiani siamo chiamati ad evangelizzare. Questa vocazione trova la sua motivazione nel fatto stesso del nostro essere cristiani e nel significato autentico della parola Vangelo.


In quanto cristiani siamo chiamati a ripetere nella nostra vita la vita di Cristo il quale é essenzialmente il missionario del Padre e, in quanto tale, ci coinvolge necessariamente nella sua missione, appunto perché cristiani cioè uomini creati per essere «immagine conforme del Figlio di Dio» (Rom. 8,23).

E poiché il Cristo è venuto per predicare il Vangelo del Regno, anche noi siamo impegnati nell'annunzio dello stesso Vangelo.

Non possiamo conoscere ed accettare il Vangelo senza impegnarci nel suo annunzio e ciò risulta dallo stesso significato della parola Vangelo, infatti Vangelo nella sua etimologia greca significa Buona Notizia e una notizia, per sua natura, deve essere conosciuta e diffusa. Come notizia, e per di più buona notizia, e in definitiva l'unica buona notizia, il Vangelo non può non essere accolto e annunziato.

Chi riceve il Vangelo deve donarlo. «Quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti» (Mt 10.27).

Leggiamo nella esortazione apostolica di Paolo VI a evangelizzazione del mondo contemporaneo: «Coloro che accolgono con sincerità la Buona Novella, ­proprio in virtù di questo accoglimento e della fede partecipata, si riuniscono nel nome di Gesù, per cercare insieme il Regno, costruirlo, viverlo. L'ordine dato agli apostoli: «Andate e proclamate la Buona Novella», vale anche, sebbene in modo differente, per tutti i cristiani ... La Buona Novella del Regno, che viene e che è iniziato, è per tutti gli uomini di tutti i tempi. Quelli che l'hanno ricevuta e quelli che essa raccoglie nella comunità della salvezza, la Chiesa, possono e devono comunicarla e diffonderla» (EN n. 13).

L'obbligo di annunciare il Vangelo deriva, oltrecché dalla natura stessa del Vangelo, dal fatto che, essendo il cristiano inserito nel corpo di Cristo partecipa, come si è detto, della sua vita e della sua missio­ne, ne condivide le responsabilità, ne usa i metodi e si sforza di raggiungerne i risultati.

Il Movimento «Presenza del Vangelo» crede di avere ricevuto, per grazia, in modo specifico, il carisma della evangelizzazione. Questo carisma qualifica e impegna in modo particolare coloro che vi aderiscono.

Sempre nella Chiesa è stato annunziato il Vangelo e sempre è stato vissuto specialmente nella vita dei Santi, ma nei modi di evangelizzare c'è sempre qualcosa di diverso. S. Francesco e S. Domenico hanno evangelizzato, ma nel modo di evangelizzare dei due Santi c'è tanta differenza, pur avendo essi annunziato lo stesso Vangelo.

Il carisma di Presenza del Vangelo si distingue da ogni altro per diversi motivi che possiamo considerare come i sette pilastri che sostengono la vita e l'azione del Movimento stesso:

·         conoscenza del Vangelo, di tutto il Vangelo, parola per parola, dalla prima all'ultima parola;

·         studio della Parola per comprenderla nel suo reale significato: letterale, dottrinale, spirituale, morale, esistenziale;

·         meditazione assidua per interiorizzare la Parola come Maria (cf Lc2,19);

·         lettura esistenziale e personalizzata della Parola in modo che essa diventi, per chi l'accoglie. pa­rola di vita che trasforma la vita;

·         preghiera come espressione della Parola che ci mette in condizione di comprendere il linguaggio di Dio e di dialogare con Lui;

·         testimonianza della Parola nella propria vita ad esempio di Gesù «venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità» (Gv 18,37);

·         annunzio fedele e coraggioso del Vangelo in modo che, attraverso noi, si possa ascoltare lo stesso Gesù (cf Lc 10,16).

Tutto questo, nei suoi contenuti essenziali, lo troviamo nella prima Lettera dell'Apostolo Giovanni dove egli scrive: «Ciò che era al principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita - poiché la vita si è fatta visibile e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e si è resa visibile a noi - quello che abbiamo veduto e udito noi lo annunziamo a voi perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e con il Figlio suo Gesù Cri­sto. Queste cose vi scriviamo perché la nostra gioia sia piena» (1 Gu 1,1-4).

Nelle parole dell'Apostolo c'è, nella sua essenza, tutto il Movimento Presenza del Vangelo.

Con Giovanni noi affermiamo che il Verbo è al principio non solo del tempo, ma della vita, della nostra vita e a questa Parola vogliamo riferirci per comprendere chi siamo e chi dobbiamo essere per essere noi stessi poiché quando siamo veramente noi stessi siamo parola della Parola.

Giovanni ha udito la Parola fisicamente. Per noi che non abbiamo visto il Cristo, questo non è possibile, ma non per questo ci è impedito di ascoltarLo ugualmente perché l'ascolto della Parola è un ascolto effettivo ed interiore che si distingue dalla semplice percezione uditiva (G. Kittel). L'udire, in questo caso non è questione di orecchi, ma di fede, una fede che rende percepibile la sua parola più di quanto essa lo sia percepibile fisicamente.

Questa Parola, fatta carne, Giovanni l'ha vista con i propri occhi, noi non possiamo affermare lo stesso, ma possiamo dire che possiamo vederla ugualmente, anche se in modo diverso, perché ascoltarlo, dice lo scrittore russo Dimitrij Merezkovskj, è vederlo. E Gesù dice che sono «beati coloro che credono senza vedere» (Gv 20,29). Possiamo vederlo con gli occhi della fede che nasce dall'ascolto della Parola (cf Rom 10,17).

Se riusciamo a vedere Gesù nella Parola, la nostra visione diventa necessariamente contemplazione, cioè visione prolungata nel tempo, una visione che ci coinvolge intensamente e che ci costringe a fermarci lungamente nella contemplazione della Parola incarnata e visibile sul volto di Cristo.

Le nostre mani, dice Giovanni, hanno toccato il Verbo della vita.

Noi non abbiamo toccato fisicamente Gesù, ma possiamo sperimentare, in modo diverso, ma non meno reale, la gioia di Giovanni, nutrendoci della sua parola (cf Mt 4,4) e partecipando alla Eucaristia in cui mangiamo il corpo del Signore e ne beviamo il Sangue, trasformandoci, in forza di questo cibo e di questa bevanda, in corpo di Cristo.

Da questa nostra esperienza del Verbo della vita nasce spontaneamente la testimonianza e conseguentemente l'annunzio agli uomini con cui vogliamo fare comunione per essere con loro una sola cosa in Cristo.

Il Movimento Presenza del Vangelo si riconosce pienamente nella esperienza dell'apostolo Giovanni perché alla base della sua vita e della sua azione sta il Verbo che esso vuole ascoltare, vedere, contemplare, toccare per testimoniarlo con la propria vita e annunziarlo agli uomini con i quali vuole essere in comunione, una comunione che, vissuta con il Padre e il Figlio suo Gesù Cristo, diventa sorgente di gioia, di una gioia che è pienamente gioia perché è la gioia stessa di Dio.

Il nostro carisma è senza dubbio un grande dono «un tesoro, direbbe San Paolo, che abbiamo in vasi di creta» (2 Cor 4, 7), ma ci conforta quello che dice uno scrittore del nostro tempo: «Che importa se il tubo è di piombo, basti che lasci passare l'acqua» (Bruce Marshall).

Se il carisma ricevuto è un dono, un grande dono, poiché è espressione dell'amore di Dio che si dona a noi nel Cristo e nel suo Vangelo, il dono deve essere accolto, apprezzato, ricambiato. E' il talento che bisogna far fruttare al cento per cento; è il seme che deve essere accolto «in un cuore buono e perfetto» (Lc 8,15) e che deve produrre il cento o magari il sessan­ta o il trenta per cento, (Mt 13,8): almeno il trenta per cento, meno no.

Dobbiamo essere consapevoli del valore e della preziosità del dono e impegnarci a farne dono agli altri perché ritorni ricco di buoni frutti, centuplicato, a Dio.

LA SPIRITUALITA'

La spiritualità del Movimento Presenza del Vangelo è fondata su Cristo. Parola fatta carne (cf Gv 1.14) in cui scopre la sorgente della sua vocazione e della sua missione; Parola creatrice e rivelatrice che conti­nua ad incarnarsi in coloro che la accolgono (cf Gv 1,12), e attraverso di essi, rinnova perennemente nello Spirito la vita del mondo (cf 2 Cor 5,17). perché gli uomini abbiano accesso al Padre e siano resi partecipi della divina natura (cf Dei Verbum, 2).


Presenza del Vangelo è un Movimento che solo nella Parola trova il motivo della sua esistenza e la dinamica della sua azione.

Parola ascoltata e maturata nel silenzio e nella preghiera, umilmente, fedelmente.

Parola che è Dio, Parola fatta carne per essere presente nella vita dell'uomo, per divenire forza che si esprime irresistibilmente - dono di luce e di amore - in apostolato evangelico per la salvezza del mondo.

Presenza del Vangelo è incontro personale e comunitario con il Cristo, il Cristo vero: quello del Vangelo. Il Cristo che vive, che parla, che muore, che risuscita, che salva.

Ed è incontro con gli uomini, riscoperti nella luce di Cristo, fratelli, fatti per essere membra di un unico Corpo, una sola famiglia, famiglia dei figli di Dio, generati non dalla carne, né dal sangue, né dalla volontà dell'uomo, ma da Dio, in forza della Parola creatrice e santificatrice.

La spiritualità di Presenza del Vangelo é anche spiritualità mariana perché il Verbo si è fatto carne in Maria ed e stato generato da Lei per la salvezza del mondo e perché •Maria nella sua vita fu il modello di quell'amore materno, del quale devono essere animati tutti quelli che nella missione apostolica della Chiesa cooperano alla rigenerazione degli uomini (lat. II Costituzione dogmatica «Lumen Gentium» n. 65).

LA MISSIONE

L'apostolato di Presenza del Vangelo comprende ordinariamente:

·         formazione dei Cenacoli del Vangelo;

·         attività missionaria: Giornate e Settimane del Vangelo, Missioni a carattere evangelico;

·         iniziative culturali: Corsi di studio, Scuole del Vangelo, Corsi biblici, Convegni;

·         diffusione della stampa che si riferisce alla Sacra Scrittura, in modo particolare al Vangelo;

·         iniziative varie secondo che l'ambiente e le circostanze richiedono.

Nel suo apostolato, Presenza del Vangelo, dà particolare importanza all'incontro personale mediante il quale si propone di raggiungere l'uomo nella sua inte­riorità per disporlo ad accogliere degnamente la Pa­rola di Dio e a viverLa nella sua unità di ascolto - incarnazione - annunzio.

Si inserisce attivamente nella Chiesa locale e svolge il suo apostolato nella famiglia, nella scuola. negli uffici, tra gli operai, negli ospedali e in qualsiasi altro ambiente anche se difficile e lontano.

Vuole essere presente nel mondo dei poveri e dei sofferenti, consapevole che la Buona Novella si rivolge particolarmente ad essi.
Si impegna, con opportune iniziative, nel movimento ecumenico affinché tutti i cristiani, in clima di reciproca fiducia e di comunione nella Parola, vivendo la Verità nella Carità (Ef 4,15) «siano perfetti nell'unità» (Gu 17,23) e ci sia «un solo gregge ed un solo pastore» (Gv 10,16).

Nello svolgimento della sua missione Presenza del Vangelo ripone la sua fiducia nella forza creatrice e santificatrice della Parola di Dio e, confidando nella sua interiore efficacia, ricerca e utilizza i mezzi più idonei alla realizzazione delle sue finalità.

I Cenacoli del Vangelo sono il momento forte nella vita del Movimento Presenza del Vangelo, luogo privilegiato d'incontro con la Parola e sorgente di apostolato per la evangelizzazione del mondo.

 LA DIREZIONE

Il Movimento Presenza del Vangelo dirige e coordina la sua attività attraverso l'azione del Consiglio Centrale formato da un Responsabile, da un Vice Responsabile e da cinque consiglieri scelti dall'Assemblea del Movimento.

La elezione del Consiglio Centrale avviene nella forma stabilita dallo Statuto del Movimento.

Il Consiglio sceglie un Sacerdote come Assistente ecclesiastico il quale collabora con lo stesso Consiglio per quanto si riferisce alla formazione spirituale, ecclesiale e apostolica del Movimento.

La funzione del Consiglio Centrale è quella di guidare il Movimento nella realizzazione del suo specifico carisma in spirito di servizio, di esprimerne e di garantirne l'unità e di incrementarne l'azione.

Il Consiglio svolge la sua attività nel modo previsto dallo Statuto del Movimento, come espressione di una fede e di un lavoro comune e come esercizio di carità evangelica.

 - Assistente Spirituale: Fra Lorenzo Ficano (OFM)

- Responsabile: Paola Geraci

- Vice Responsabile: Carmela Gelsomino

- Consiglieri:

- Giuseppe Gulisano - Aci Catena

- Alfio Messina - Aci San Filippo

- Anna Maria Sanfilippo - Porticello

- Salvo Tosto - Aci San Filippo

- Maria Vassallo - Aci Catena

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