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Luca 5,12-16

 

Gesù guarisce un lebbroso e un paralitico 

 

di Maria Ferrera

Gesù, dopo aver formato il gruppo dei dodici “apostoli”, li coinvolge nella sua missione nell’annuncio del Vangelo e li guida tra gli emarginati, i malati e i poveri, per far vedere e toccare l’amore e la misericordia di Dio attraverso la condivisione del dolore, il perdono dei peccati e la guarigione.
Gesù inizia la sua missione in compagnia di Pietro, Giacomo e Giovanni in una città della Galilea, partendo dagli emarginati, dagli esclusi della società giudaica. Ed ecco un lebbroso, vedendo Gesù, gli si getta dinanzi, chiedendogli non di essere guarito, ma purificato, “Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi” E’ una preghiera fatta con immensa fede, lasciando a Lui la scelta “Se vuoi..”. Al tempo di Gesù il lebbroso viene evitato per precetto perché peccatore, inoltre fa paura per il contagio, perciò viene allontanato dalle persone, dai familiari e costretto a vivere lontano dal suo villaggio; è un uomo solo, rifiutato da tutti, ma soprattutto espulso dal tempio e privato della dignità umana. La compassione di Gesù è grande: vede un corpo deturpato dalle piaghe, vede un uomo emarginato dalla società, sente la sua preghiera, ma soprattutto la fede mostrata, lo avvicina, lo tocca e gli dice: “ Sì lo voglio. Sii purificato”… Il lebbroso viene purificato e… guarito. Di quanta sofferenza Gesù lo ha liberato! Egli ha rivoluzionato la mentalità chiusa e gretta, usando la logica dell’amore e della carità e il perdono dei peccati. Per Gesù ciò che conta è raggiungere e salvare i lontani, reintegrare tutti nella famiglia di Dio e non soltanto curare le ferite fisiche dei malati. Questo messaggio lo comprendiamo nella sua interezza nella guarigione del paralitico. Anche in questa situazione Gesù si trova davanti a uomini pieni di fede e ci vuol far capire che la preghiera chiesta non solo per se stessi ma per le persone che amiamo viene ascoltata ed esaudita. Un giorno, mentre Gesù sta insegnando, si presentano quattro persone che portano su un lettino un paralitico incapace di muoversi in modo autonomo, ma sicuramente desideroso di ottenere la guarigione. La situazione è drammatica: c’è tanta gente che é impossibile raggiungere Gesù, ma quei quattro barellieri non si scoraggiano, si arrampicano sul tetto, ne tirano via una parte e calano giù il lettuccio su cui si trova il paralitico e lo mettono davanti a Gesù: in loro c’é la fiducia che solo Gesù, nella sua infinita misericordia, può guarire l’amico malato... Non chiedono niente, guardano Gesù, anche il paralitico non dice nulla. Ma Gesù, vedendo la loro fede, fa molto di più che guarirlo fisicamente! “Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati..." gli dice. Con il perdono dei peccati Gesù lo guarisce nell’anima e nel cuore. L’infermità fisica è cosa da niente dinanzi alla malattia del cuore; il perdono dei peccati, invece, riporta l’uomo ad avere fiducia nella vita e speranza nel futuro. Scribi e farisei all’udire le parole di Gesù si indignano e gridano alla bestemmia. Ma Gesù che legge nel cuore e nella mente di ognuno, si rivolge a loro apertamente, con una domanda retorica che, di fatto, li provoca a interrogarsi sulla sua identità , sul suo essere o meno un profeta autentico: “Che cosa è più facile, dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati” – evento che solo gli occhi della fede possono riconoscere – “o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina?”. Segue la rivelazione: “Perché sappiate che il Figlio dell’Uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino – dice al paralitico –alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua”.
Tra lo stupore dei presenti, quell’uomo, senza dir nulla, si alza, riacquista la postura normale di uomo, prende il suo lettuccio e va a casa sua. Dinanzi a questa scena c’è veramente da rimanere senza fiato! In tutte e due i brani Gesù rivela la propria identità: è veramente il Messia inviato da Dio! Il perdono dei peccati è la dimostrazione del grande amore che Gesù ha per noi, è il dono che fa a tutti gli uomini che si rivolgono a Lui con fede, fiducia e affidamento per ritornare a nuova vita.

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